UNICORNI DI CARTA. La storia di un sogno
Cosa serve ad un sogno per diventare realtà?
Qualcuno che ci creda.
Tra pochissimo Unicorni di carta soffierà la sua sesta candelina.
Un traguardo ragguardevole per una realtà nata come un sogno un po’ utopico di una me più giovane e piena di entusiasmo che apriva la prima libreria indipendente specializzata per bambini in Calabria al grido di “Io ci credo“.
Qualcuno lo ricorda?
Lo scrissi persino sulle vetrine, mentre all’interno impazzavano i lavori per dar vita alla libreria.
Unicorni di carta è nata un po’ così, da una sana follia e da un progetto che sentivo mio come mai nient’altro nella vita e che ero decisa a realizzare a qualsiasi costo, non lasciandomi fermare e scoraggiare da nulla.
E questo entusiasmo deve essere arrivato alle tante persone che sin dagli albori hanno iniziato a seguire il progetto e che hanno affollato la libreria nel giorno dell’inaugurazione, dove abbiamo avuto più di duecento presenze.
Il sogno era soprattutto quello di dar vita ad uno spazio da vivere, fatto di condivisione, chiacchiere, libri, bimbi e genitori. Insomma, un luogo per crescere insieme, cercando quelle opportunità che il nostro territorio troppo spesso no offre e ancor meno le offriva sei anni addietro.
E devo dire che il sogno è stato realtà.
Siamo partiti con un fitto calendario di laboratori ed incontri sempre sold out, feste di compleanno bellissime durante le quali scoprivo mie piccole attitudini all’animazione e all’intrattenimento, incontri con autori ed illustratori e poi… Libri. Tanti e sempre di più.
Se infatti all’apertura ho scelto di puntare su un catalogo piccolo e curatissimo, man mano ho avuto la possibilità di ampliare la selezione fino a quintuplicare l’offerta a scaffale e offrire quello che, con un po’ di presunzione, sento di definire il meglio dell’editoria per ragazzi.
Quindi?
Tutto bello?
Tutto rose e fiori?
Ahimé no.
Sono stati sei anni pieni di cose bellissime, ma anche di continue difficoltà ed incertezze, perché in fondo, e dopo sei anni posso dirlo, una libreria è davvero un sogno un po’ utopico e vive sempre sul filo, senza certezze, ma come una realtà in continuo divenire.
Poi c’è stato il 2020 e tutto è cambiato. Quello che doveva essere un luogo da vivere e sempre pieno di gente, è diventato un magazzino vuoto. Ma di questo e della nuova Unicorni di carta, nata lo scorso maggio, vi racconterò la prossima volta.
Nel frattempo, se qualcuno ha vecchie foto dei primi anni e ha voglia di inviarmele, magari accompagnate da due righe che raccontino un vostro ricordo, ve ne sarei davvero grata!
E ne parlerei volentieri nel prossimo articolo.